Scienza · 24 aprile 2010 0

Il telescopio spaziale Hubble compie 20 anni


Telescopio spaziale Hubble

Il telescopio spaziale Hubble

Esattamente 20 anni, il 24 aprile 1990, il telescopio spaziale Hubble veniva lanciato nello spazio con lo Space Shuttle Discovery.

Si trattava della realizzazione di un’idea addirittura del 1947, quando l’astronomo americano Lyman Spizter suggerì di poter inviare in orbita uno strumento per l’osservazione ottica dello spazio profondo così da bypassare i problemi derivanti dalla presenza dell’atmosfera terrestre (riduzione del potere risolutivo degli strumenti a terra, problemi legati alla presenza di nubi o nebbie, luci parassite delle città, ecc…). Ma fu solo nel 1977 che la NASA ebbe l’approvazione per la realizzazione del progetto ideato da Spitzer, che si poté materializzare grazie anche all’ingresso nello stesso dell’ESA, l’Ente Spaziale Europeo.

Agli inizi degli anni ’80 partirono i lavori di costruzione del telescopio: la parte più delicata era lo specchio ottico in vetro, pesante 100 Kg e del diametro di 2,4 metri che richiese ben 2 anni di lavorazione. Nel 1984 il telescopio fu terminato e trasportato nei laboratori della Lockheed Aerospace per la preparazione dello strumento al lancio, che sarebbe dovuto originariamente avvenire nel 1986. Ma il disastro dello Space Shuttle Challenger, che esplose durante il lancio il 28 gennaio 1986, congelò la missione di messa in orbita del telescopio spaziale, che fu portata a termine dopo 4 anni.

Il telescopio Hubble è dedicato all’astronomo americano Edwin Hubble, noto per la legge empirica che lega la distanza di un corpo astrale allo spostamento verso il rosso (redshift) delle righe del suo spettro luminoso. Tale legge è detta, in suo onore, legge di Hubble. Il telescopio è lungo circa 13,3 metri e pesa poco più di 11 tonnellate. Due pannelli solari alimentano i 3 giroscopi che stabilizzano il telescopio e gli strumenti scientifici. Questi sono:

  • una camera planetaria a grande campo (Wide Field/Planetary Camera, o WF/PC) per le riprese dei corpi del sistema solare. La camera montata in origine sul telescopio era affetta da un errore di costruzione perciò durante la missione di servizio del 1993 fu sostituito uno dei due specchi dello strumento per correggere il problema;
  • uno spettrografo ad alta risoluzione per l’analisi degli spettri stellari;
  • uno spettrometro e camera ad infrarossi per la ripresa di foto nel campo della raziazione infrarossa;
  • una camera per oggetti deboli (Faint Object Camera, o FOC), poi sostituita nel 2001 con la ACS (Advanced Camera for Surveys), destinata all’esplorazione degli oggetti più deboli dello spazio profondo.
L'Hubble Deep Field (1995)

L'Hubble Deep Field (1995)

In 20 anni di carriera l’Hubble ha scattato 700.000 foto grazie alle quali sono state fatte fondamentali scoperte per l’astrofisica e ripreso eventi straordinari:

  • nel 1994 ha ripreso la collisione della cometa Shoemaker-Levy 9 con il pianeta Giove;
  • per la prima volta si sono avute proce certe che anche altre stelle presentano pianeti in orbita intorno ad esse. L’Hubble è inoltre il primo telescopio con il quale si sia osservato un pianeta extra-solare, Fomalhaut b, in orbita intorno all’omonima stella;
  • grazie alle osservazioni condotte dall’Hubble si è potuto dimostrare come la materia oscura della nostra galassia non possa essere formata solo da deboli stelle non ancora osservate;
  • ha fornito dati per presupporre che il nostro Universo sia in uno stato di espansione accelerata;
  • molte osservazioni confermerebbero che la teoria secondo la quale nel centro della maggior delle galassie sia presente un buco nero potrebbe esere corretta;
  • nel 1995 è stata ottenuta, componendo più riprese, una straordinaria immagine denominata Hubble Deep Field (a cui è seguita lo stesso anno l’Hubble Deep Field South, del cielo meridionale, e l’Hubble Ultra Deep Field del 2003/2004, con una profondità ancora maggiore) in cui è ritratta una regione grande un trentesimo di milionesimo di cielo notturno: questa immagine contiene migliaia di galassie molto deboli e rafforza l’ipotesi che l’Universo sia uniforme su vasta scala (anche indagando molto lontano, la struttura osservata si ripete).

Nato per operare solo alcuni anni, i successi che ha ottenuto hanno permesso all’Hubble di essere via via sottoposto a missioni di servizio ed aggiornamento così che la sua vita operativa è cresciuta dai 6 anni previsti inizialmente fino ad arrivare ai giorni nostri. E non è ancora finita perché la messa a riposo dello strumento forse avverrà solo nel 2014 quando verrà posto in orbita il James Webb Space Telescope (JWST), inizialmente chiamato Next Generation Space Telescope (NGST), ma probabilmente ad operare anche dopo tale data visto che il JWST opererà solo nell’infrarosso e quindi le “doti” dell’Hubble nell’ottico saranno ancora utili al mondo scientifico.