Computer / Linux · 18 gennaio 2010 0

Asus Eee 1101 HA

Eccomi dopo alcuni mesi di pausa durante i quali ho vissuto internet ed i computer in maniera passiva: mi sono dilettato a navigare, senza usare troppo impegnativamente i computer. Mi sono anche iscritto ad alcuni browser game, quei giochini online che si fanno usando il nostro browser…

Ma veniamo alle cose serie. Alla fine della scorsa estate mi sono comprato l’Asus Eee 1101 HA, uno di quei netbook che vanno per la maggiore. Effettivamente devo dire che sono molto comodi: rispetto ad un portatile, ingombrano la metà.

Ho scelto il 1101 HA perché aveva il dislpay ad 11″ (quindi non il solito dispaly da cellulare) ed un HD da 160 GB tradizionale, oltre ad 1 GB di RAM, un processore a 1,33 GHz ed una batteria a 6 celle (la Asus dichiara da 8 a 11 ore di autonomia). E non ultimo un bellissimo design. Eccolo:

Il grosso problema di questo netbook è che ha un chip grafico, l’Intel GMA500, per cui è difficile trovare i driver per Linux. Questo perché il chip in questione non è prodotto da Intel stessa ma è fabbricato su licenza di terzi (Rendition, se non ricordo male: è infatti un’evoluzione dei vecchi PowerVR) ed i driver sono proprietari. Esistono dei driver per Linux solo perché questo chipset è montato anche su alcuni netbook Dell per i quali questa Casa costruttirce rilasciava versioni ad hoc di Ubuntu. Da quei driver molte distribuzioni hanno derivato dei driver per le ultime versioni dei loro prodotti: ecco quindi che tramite repository aggiuntivi nuovi e funzionanti driver per l’Intel GMA500 sono disponibili per Fedora 11, Mandriva 2010 e Ubuntu 9.10. Io personalmente ho scelto quest’ultima distribuzione perché ormai la conosco abbastanza bene. Tutto gira liscio e l’accelerazione 2D/3D c’è e si vede. Il sistema è reattivo e snello (solo 180 MB di memoria impegnata per avere Gnome con gli effetti 3D) con l’unica pecca che le batterie non durano così tanto come su Windows: questo probabilmente perché il tool Asus di gestione energetica disponibile per Windows esegue anche un downclock non dichiarato, altrimenti non si spiega come si possa arrivare anche a 10 ore di autonomia.