Il 22 maggio 1980, esattamente 34 anni fa, la Namco pubblicava uno dei più grandi successi della storia dei videogiochi, Pac-Man. Nato come macchina arcade, nel corso degli anni fu convertito per tutti i sistemi di gioco domestici nonché per tutti i computer ad 8 bit dell’epoca. Nel corso del tempo fu rilasciato anche per i sistemi che via via comparivano sul mercato ed ancora oggi è possibile acquistarlo negli store online delle principali piattaforme mobili.
Nato dopo uno sviluppo durato 14 mesi dall’intuizione di Tohru Iwatani, il gioco fu pensato osservando una pizza a cui era stato tolto uno spicchio, Pac-Man in origine si sarebbe dovuto chiamare PuckMan ma il nome fu cambiato prima della commercializzazione perché nei paesi di lingua inglese si temeva che sarebbe stato storpiato in “fuckman”.
L’hardware dell’arcade originale era basato su quanto offriva la tecnologia dell’epoca: come CPU fu scelto l’allora popolare Zilog Z80, a cui fu affiancato un processore audio a 3 canali sviluppato dalla stessa Namco; la grafica era a 224×288 pixel con 16 colori. Il gioco era semplice: il personaggio principale veniva catapultato in un labirinto pieno di pillole da mangiare mentre doveva evitare 4 fantasmi colorati che lo inseguivano per lo schermo seguendo percorsi più o meno casuali: Blinky, Pinky, Inky e Clyde. Terminato lo schema, si passava al livello successivo.
Il successo di Pac-Man fu dettato da diversi fattori: la modalità di gioco era molto semplice ma al contempo immediata e coinvolgente. Le musiche del gioco erano azzeccate: il tema iniziale era molto orecchiabile ed il suono di sottofondo riprodotto durante la partita ed il rumore delle pillole mangiate inconfondibili. Pac-Man, poi, era il primo personaggio di un videogioco dotato di una sua personalità nonché di caratteristiche tali da divenire nel giro di pochissimo il simbolo stesso dei videogiochi. Le grafiche colorate e “arrotondate” rompevano con i titoli visti fino ad allora, con grafiche “spigolose” e con pochi colori. Il successo di Pac-Man è stato tale che si stima che nel corso degli anni il gioco abbia generato introiti per 2,5 miliardi di dollari, un valore che lo pone al 1° posto nella classifica dei più redditizi videogiochi della storia